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La Pronuncia del Latino

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|Orochimaru|
CAT_IMG Posted on 16/10/2010, 12:56     +1   -1




La pronuncia del latino



Sintetizziamo di seguito, nel più semplice ed accessibile dei modi, le regole basilari per una corretta pronuncia del latino.

Premessa:

In latino ci sono sillabe lunghe e sillabe brevi.

a) In generale:

- una sillaba è breve se contiene una vocale breve: si riconosce da quel segno caratteristico, simile ad una piccola mezzaluna, tracciato sopra di essa nei vocabolari e nelle grammatiche (ĕ);

- una sillaba è lunga se contiene una vocale lunga o un dittongo: una vocale lunga si riconosce da quel segno caratteristico, simile ad un trattino, tracciato sopra di essa nei vocabolari e nelle grammatiche (ē).

b) In particolare:

una vocale breve, quando è seguita da due o più consonanti, viene considerata lunga (si dice "lunga per posizione"). Questo vale anche per le consonanti "doppie", come la x (che si pronuncia cs e quindi conta per due) e anche se le due consonanti fanno parte della parola successiva.



Le regole:

Premesso questo, le regole sono tre (ma solo la terza è davvero importante):

1) In latino l'accento non cade mai sull'ultima sillaba: non esistono quindi parole tronche, tipo "città". C'è qualche eccezione, ma solo apparente: adhùc, illìc, illùc e parole del genere; ma in realtà si tratta di parole apocopate, ovvero mutile dell'ultima sillaba (in origine erano adhùce, illìce, illùce). Questa è la cosiddetta "legge della baritonèsi";

2) in latino l'accento non può mai cadere oltre la terzultima sillaba: quindi può esserci al massimo una parola sdrucciola, tipo "tàvolo" (ad es. ìncipit), ma assolutamente non una parola bisdrucciola, tipo "telèfonami". Questa è la "legge del trisillabismo";

3) ma la regola più importante di tutte è la "legge della penultima". E' da questa che dipendono tutte le reali difficoltà di pronuncia, perché essa riguarda le parole di tre o più sillabe, le uniche davvero difficili da pronunciare. Perciò fai bene attenzione:

nelle parole di tre o più sillabe, si possono verificare due casi:

- la penultima sillaba è lunga: in tal caso l'accento cade su di essa;

- la penultima sillaba è breve: in tal caso l'accento cade sulla sillaba precedente.



Esempi:

Detto questo, facciamo qualche esempio per capirci.

Supponiamo che tu abbia a che fare con il paradigma del verbo accipio. Il vocabolario ti riporta il paradigma in questa forma:

accĭpĭo, -is, accēpi, acceptum, -ĕre.

Come si pronunciano le varie voci?

Ovviamente devi contare le sillabe ed identificare la penultima; dunque: <o:P>


accĭpĭo


=


ac-cĭ-pĭ-o (attenzione! -io non è una sillaba unica, perché i dittonghi hanno sempre la i o la u in seconda posizione, mai in prima!); la penultima è -pĭ- e la i è breve: dunque l'accento cade sulla sillaba precedente, -cĭ-; il verbo si pronuncia accìpio;<o:P>

-is


=


che vuol dire? Se il vocabolario non si prende il disturbo di ripetere le prime sillabe, vuol dire che la loro quantità è invariata; dunque accĭpis; contiamo le sillabe:<o:P>

accĭpis = ac-cĭ-pis; la penultima questa volta è -cĭ- e la i è breve: dunque l'accento cade sulla sillaba precedente, ac-; il verbo si pronuncia àccipis;<o:P>

accēpi


=


ac-cē-pi; la penultima è -cē- e la e è lunga: dunque l'accento, questa volta, cade proprio sulla sillaba -cē-; il verbo si pronuncia accèpi;<o:P>

acceptum


=


ac-cep-tum; come mai qui il vocabolario non riporta nessuna quantità? Perché non è necessaria: la e della penultima sillaba è lunga per posizione, essendo seguita da -pt-; quindi l'accento cade sulla e; il verbo si pronuncia accèptum;<o:P>

- ĕre


=


anche in questo caso, visto che il vocabolario non si prende il disturbo di ripetere le prime sillabe, vuol dire che la loro quantità è invariata; dunque accĭp ĕre; contiamo le sillabe:

accĭpĕre = ac-cĭ-pĕ-re; la penultima è -pĕ- e la e è breve: dunque l'accento cade sulla sillaba precedente, -cĭ-; il verbo si pronuncia accìpere.<o:P>

<o:P> In sintesi:<o:P>

accĭpĭo, -is, acc ēpi, acceptum, - ĕre.

si pronuncia:<o:P>

accìpio, àccipis, accèpi, accèptum, accìpere.

Fonte http://versioniesoluzioni.forumfree.it/
 
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