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Tema svolto Montale

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kazu 180
CAT_IMG Posted on 26/12/2009, 21:53     +1   -1




Nato a Genova nel 1896, E. Montale è considerato una delle massime voci della poesia mondiale di questo secolo.
La sua lunghissima carriera di poeta, scrittore, critico letterario e giornalista è stata da anni oggetto di numerosi studi dai quali si è prodotta una sterminata bibliografia che ha sottolineato le originali interpretazioni che Montale ha dato alle inquietudini dell'uomo contemporaneo, ispirandosi ai maestri del Simbolismo e del Decantendismo, ma forse ancor più a Leopardi, e rendendo al contempo estremamente attuali le loro innovazioni.
E. Montale trascorre la sua adolescenza tra Genova e le cinque terre, dove iniziò un percorso di studi classici e cominciò ad avvicinarsi al mondo della letteratura attraverso la frequentazione di circoli culturali, sullo sfondo di una Italia ancora sostanzialmente agricola, dominata da una borghesia agraria fortemente conservatrice.
Con lo scoppio della prima guerra mondiale Eugenio Montale è costretto a partire per il fronte, alla fine della guerra comincia a pubblicare alcuni suoi lavori attirando l'attenzione di noti intellettuali. Nel 1927 si trasferisce a Firenze, come collaboratore di Bemporad e in seguito direttore del Gabinetto Scientifico Letterario Vieusseux. Mentre la sua fama di poeta cresce, si dedica anche a traduzioni di poesie e testi teatrali, in prevalenza inglesi. Dopo la seconda guerra si iscrive al Partito d'Azione e inizia un'intensa collaborazione con varie testate giornalistiche, tra cui il Corriere della Sera, per conto del quale compie molti viaggi e si occupa di critica musicale. Montale ha ormai raggiunto fama internazionale, come attestano le numerose traduzioni di sue poesie in svariate lingue; nel 1967 viene nominato senatore a vita e nel 1975 ottiene il Nobel per la letteratura. Muore a Milano nel 1981.

Sviluppo:

La prima raccolta di poesie, intitolata Ossi di Seppia, esce nel 1925. Essa dà già la misura delle possibilità del giovane poeta e mostra la sua distanza da altri grandi poeti italiani, come Ungaretti, di poco più vecchi di lui. Tema centrale delle poesie di Ossi di seppia (titolo quanto mai allusivo di cose diverse: gli ossi di seppia come gusci vuoti, morti, che il mare riporta a riva; come nuvole di inchiostro che le seppie emettono per difendersi; come oggetti da incastrare nelle voliere perchè gli uccelli vi affilino il becco) è il male di vivere, la coscienza della sconfitta dell'uomo irrimediabilmente prigioniero di un mondo di cui gli sfuggono le premesse e le conseguenze.
E' l'angoscia, dunque, che spinge Montale a scrivere. L'angoscia e la coscienza dell'inutilità di ogni battaglia; ciò che, d'altra parte, non gli fa assumere un atteggiamento pietistico e rassegnato.
Il linguaggio di Montale mira a una "naturalistica precisione", fa uso di tecnicismi o anche termini dialettali; il tono è discorsivo, e lascia spazio a descrizioni paesaggistiche che colgono l'ambiente ligure nella sua asprezza. Con ciò egli intende trovare una rappresentazione simbolica al dato oggettivo, ossia riuscire a evocare un'emozione attraverso la precisa descrizione di fatti e oggetti del mondo reale (come, ad esempio, nei famosi versi di Meriggiare pallido e assorto: E andando nel sole che abbaglia / sentire con triste meraviglia / com'è tutta la vita e il suo travaglio / in questo seguitare una muraglia / che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia).
Le occasioni, sono la seconda raccolta pubblicata nel 1939. Già dal titolo questa nuova fatica permette di intuire le novità introdotte da Montale: le occasioni sono le situazioni contingenti dalle quali scatta la memoria di persone, incontri, eventi della vita passata. Dalla contemplazione dell'aspro paesaggio ligure, dunque, si passa al recupero di un vissuto personale tramite il quale le poesie si popolano di ricordi di viaggi o di volti talvolta immaginari.

Conclusione:

La poesia di Montale è un canto minimo, intimo e vitale, una voce del tempo, dello spazio, che parla l'infinito e dice l'eterno evocandoli attraverso i colori, la luce e i dettagli di immagini quotidiane, spesso di semplicità banale. Ascoltare la voce di Montale è facile, sentirla e comprenderla anche. Capire significati letterali non serve l'oscurità del poeta è la condizione che consente una personale e forse più gratificante interpretazione dei suoi versi.
 
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