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Genocidio degli armeni

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jiraya 91
CAT_IMG Posted on 19/1/2010, 17:40     +1   -1




« Ragazzo mio, qual è la causa ancora oggi di tutto questo dolore? Non è aver perso delle persone care, o la nostra terra... È la consapevolezza di poter essere odiati così tanto. Che razza di umanità è che ci odia fino a questo punto e con che coraggio insiste nel negare il suo odio, finendo così per farci ancora più male? »

(Charles Aznavour, nella parte del regista Edward Saroyan nel film Ararat - Il monte dell'Arca di Atom Egoyan)



Nel 1890 nell'Impero Ottomano si contavano circa 2 milioni di armeni, in maggioranza cristiani-ortodossi. Gli armeni erano sostenuti dalla Russia nella loro lotta per l'indipendenza, poiché la Russia aspirava ad indebolire l'Impero ottomano per annetterne dei territori ed eventualmente appropriarsi di Costantinopoli. Per reprimere il movimento autonomista armeno, il Governo ottomano incoraggiò fra i curdi, con i quali condivideva il territorio nell'Armenia storica, sentimenti di odio anti-armeno.

L'oppressione che dovettero subire dai curdi e l'aumento delle tasse imposto dal governo turco esasperò gli armeni fino alla rivolta, alla quale l'esercito ottomano, affiancato da milizie irregolari curde, rispose assassinando migliaia di armeni e bruciandone i villaggi (1894). Due anni dopo, probabilmente per ottenere visibilità internazionale, alcuni rivoluzionari armeni occuparono la banca ottomana a Istanbul.

La reazione fu un pogrom anti-armeno da parte di turchi islamici in cui persero la vita 50.000 armeni. Il grado di coinvolgimento del governo ottomano nel pogrom è oggetto di discussione.


Nel periodo precedente la prima guerra mondiale all'impero ottomano era succeduto il governo dei «Giovani Turchi». Costoro temevano che gli armeni potessero allearsi coi russi, di cui erano nemici. Il 1909 registrò un eccidio di almeno 30.000 persone nella regione della Cilicia. Successivamente nel 1915 alcuni battaglioni armeni dell'esercito russo cominciarono a reclutare fra le loro fila armeni che in precedenza avevano militato nell'esercito ottomano. Intanto l'esercito francese finanziava e armava a sua volta gli armeni, incitandoli alla rivolta contro il nascente potere repubblicano.Nella notte tra il 23 e il 24 aprile 1915 vennero eseguiti i primi arresti tra l'Elite armena di Costantinopoli. L'operazione proseguì l'indomani e nei giorni seguenti. In un mese più di mille intellettuali armeni, tra cui giornalisti, scrittori, poeti e perfino delegati al Parlamento furono deportati verso l'interno dell'Anatolia e massacrati per strada.
Arresti e deportazioni furono compiute in massima parte dai «Giovani Turchi». Nelle marce della morte, che coinvolsero 1.200.000 persone, centinaia di migliaia morirono di fame, malattia o sfinimento. Altre centinaia di migliaia furono massacrate dalla milizia curda e dall'esercito turco. Le fotografie di Armin T. Wegener sono la testimonianza di quei fatti.

Malgrado le controversie storico-politiche di cui daremo conto anche nella sezione che segue, un ampio ventaglio di analisti concorda nel qualificare questo accadimento come il primo genocidio moderno, e soprattutto molte fonti occidentali enfatizzano l'aspetto di "scientifica" programmazione delle uccisioni.

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Nel 1896 il governo ottomano registrava in 1.440.000 gli Armeni residenti in Anatolia. Secondo il Patriarcato armeno di Costantinopoli, nel 1914 gli Armeni anatolici andavano da un minimo di 1.845.000 ad un massimo di 2.100.000. Le stime variano da un minimo di 950.000 secondo le fonti scritte turche fino a 3.500.000 secondo le ipotesi degli Armeni.

Lo storico Arnold J. Toynbee, che fu ufficiale dell'intelligence britannica in Anatolia nella prima guerra mondiale, stima in 1.800.000 il numero complessivo degli Armeni di quel paese. L'Enciclopedia Britannica indica come probabile il numero di 1.750.000.

Il numero degli armeni morti nel secondo massacro è ancora più controverso. Fonti turche stimano il numero dei morti in 200.000, mentre quelle armene arrivano a 2.500.000. Talat Pasha, Gran Visir nel 1917-1918 e importante Giovane Turco, stima la cifra in 300.000 morti.

Toynbee ritiene che i morti furono 600.000, come pure McCarthy. Gli storici stimano che la cifra vari fra i 500.000 e 2.000.000 di morti, ma il totale di 1.200.000/1.300.000 è quello più diffuso e comunemente accettato.
 
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