| Vesuvio
vulcano della Campania, appartenente all'Antiappennino Campano. È l'unico vulcano attivo del continente europeo è costituito da un cono esterno tronco (monte Somma), con grande cinta craterica in parte demolita, entro la quale si trova, in posizione eccentrica, un cono più piccolo (Gran Cono o Vesuvio) ma più elevato della cinta suddetta. Il Gran Cono o Vesuvio propriamente detto ha un cratere di 700 m di diametro. Il bastione semicircolare del Somma e il Gran Cono sono separati da un avvallamento lungo 5 km e largo 500 m, denominato valle del Gigante che rappresenta l'antica caldeira dove in seguito si formò il Gran Cono. Il Vesuvio, caratteristico vulcano poligenico e misto, ossia costituito da lave di composizione chimica diversa è pervenuto alla configurazione attuale attraverso vari periodi successivi. All'inizio dell'era quaternaria un'eruzione di trachiti fu all'origine del primitivo monte Somma. Successivamente, dopo un lungo periodo di quiete, l'attività vulcanica si manifestò mediante scosse di terremoto che precedette la terribile eruzione verificatasi il 24 agosto del 79, durante la quale furono completamente distrutte nonché sepolte da una spessa coltre di cenere, lapilli e lava le tre fiorenti città di Ercolano, Pompei e Stabia. Tra le eruzioni successive si ricordano quelle del 202, 472, 685, 1036, 1139, e quella violentissima del 16 dicembre 1631, che distrusse la maggior parte degli abitati situati ai piedi del vulcano.L'attività del Vesuvio venne nuovamente segnalata nei secc. XVII, XVIII e XIX (1822, 1855, 1858, 1861, 1872). Seguirono altre eruzioni che trasformarono completamente la sagoma del cratere. L'ultima eruzione avvenne nel marzo 1944: furono emessi 21 milioni di m³ di lava, distrutti numerosi centri abitati e le ceneri giunsero fino in Albania. Attualmente si hanno manifestazioni fumaroliche intra ed extracrateriche ma non vi sono segni di forti attività vulcaniche.
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